Durante una campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise e dall’Università di Ferrara, sotto la direzione scientifica di Carlo Peretto (UniFerrara) nella “Pineta d’Isernia” è stato ritrovato il reperto. Il dente è un primo incisivo superiore sinistro da latte di un bambino deceduto all’età di circa 5-6 anni con caratteristiche particolari, mai riscontrate finora in altri reperti rinvenuti in Europa, anche se riconducibili ad un ampio contesto cronologico. Sulla base delle sue caratteristiche, per le dimensioni e per l’età cronologica il reperto viene attribuito all’homo heidelbergensis, antenato dell’uomo di Neandertha.
E’ considerata una scoperta straordinaria in quanto permette di fare luce sulla variabilità di homo heidelbergensis, apparentemente molto pronunciata e di sottolineare la peculiarità dei resti umani italiani più recenti, che mostrano spesso una persistenza di caratteri arcaici se confrontati al resto dell’Europa. La Direzione regionale dei Beni Culturali ha sottolineato: «il ritrovamento porta un arricchimento notevole al giacimento La Pineta, già noto per la complessità delle archeosuperficie esplorate in questi anni, la ricchezza dei reperti faunistici, l’articolata produzione di reperti in selce e per le evidenze connesse con le strategie di sussistenza in un ambiente di 600 mila anni fa»
Fonte: www.dental-tribune.com